Scuola dell'Infanzia

SCUOLA INFANZIA

La scuola dell’infanzia fa parte del Sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita ai sei anni ed è il primo gradino del percorso di istruzione.

Cos'è

Il curricolo delle scuole dell’infanzia non coincide con la sola organizzazione delle attività didattiche che si realizzano nella sezione e nelle intersezioni, negli spazi esterni, nei laboratori, negli ambienti di vita comune, ma si esplica in un’equilibrata integrazione di momenti di cura, di relazione, di apprendimento, dove le stesse routine (l’ingresso, il pasto, la cura del corpo, il riposo, ecc.) svolgono una funzione di regolazione dei ritmi della giornata e si offrono come “base sicura” per nuove esperienze e nuove sollecitazioni.
L’apprendimento avviene attraverso l’azione, l’esplorazione, il contatto con gli oggetti, la natura, l’arte, il territorio, in una dimensione ludica, da intendersi come forma tipica di relazione e di conoscenza. Nel gioco, particolarmente in quello simbolico, i bambini si esprimono, raccontano, rielaborano in modo creativo le esperienze personali e sociali.
Nella relazione educativa, gli insegnanti svolgono una funzione di mediazione e di facilitazione e, nel fare propria la ricerca dei bambini, li aiutano a pensare e a riflettere meglio, sollecitandoli a osservare, descrivere, narrare, fare ipotesi, dare e chiedere spiegazioni in contesti cooperativi e di confronto diffuso.
L’organizzazione degli spazi e dei tempi diventa elemento di qualità pedagogica dell’ambiente educativo e pertanto deve essere oggetto di esplicita progettazione e verifica. In particolare:
– lo spazio dovrà essere accogliente, caldo, ben curato, orientato dal gusto estetico, espressione della pedagogia e delle scelte educative di ciascuna scuola. Lo spazio parla dei bambini, del loro valore, dei loro bisogni di gioco, di movimento, di espressione, di intimità e di socialità, attraverso l’ambientazione fisica, la scelta di arredamenti e oggetti volti a creare un luogo funzionale e invitante;
il tempo disteso consente al bambino di vivere con serenità la propria giornata, di giocare, esplorare, parlare, capire, sentirsi padrone di sé e delle attività che sperimenta e nelle quali si esercita.
L’osservazione, nelle sue diverse modalità, rappresenta uno strumento fondamentale per conoscere e accompagnare il bambino in tutte le sue dimensioni di sviluppo, rispettandone l’originalità, l’unicità, le potenzialità attraverso un atteggiamento di ascolto, empatia e rassicurazione. La pratica della documentazione va intesa come processo che produce tracce, memoria e riflessione, negli adulti e nei bambini, rendendo visibili le modalità e i percorsi di formazione e permettendo di apprezzare i progressi dell’apprendimento individuale e di gruppo. L’attività di valutazione nella scuola dell’infanzia risponde ad una funzione di carattere formativo, che riconosce, accompagna, descrive, e documenta i processi di crescita, evita di classificare e giudicare le prestazioni dei bambini, perché è orientata a esplorare e incoraggiare lo sviluppo di tutte le loro potenzialità. Analogamente, per l’istituzione scolastica, le pratiche dell’autovalutazione, della valutazione esterna, della rendicontazione sociale, sono volte al miglioramento continuo della qualità educativa.

I CAMPI DI ESPERIENZA (DM 254/2012)

IL SE’ E L’ALTRO – Questo campo di esperienza riguarda lo sviluppo emotivo del bambino. Le nostre scuole hanno il compito di sviluppare principalmente le abilità di tipo socio-relazionale strettamente correlate con quelle cognitive. La psicologia umanistica individua una gerarchia di bisogni relativi alla dimensione emotivo-affettiva che sono da fondamento per l’apprendimento cognitivo: il bisogno di sicurezza, il bisogno di appartenenza, il bisogno di stima verso gli altri e verso se stesso, il bisogno di autorealizzazione.

IL CORPO IN MOVIMENTO – E’ il campo di esperienza della corporeità e della motricità che contribuisce alla crescita del bambino promuovendo la presa di coscienza del valore del corpo e la sperimentazione di questo in tutta la sua totalità. Attraverso la conoscenza e la padronanza di esso, il bambino penetra il mondo sensibile, impara a rappresentarlo simbolicamente, a trasformarlo nella propria mente. Le attività didattiche riguardanti questo campo di esperienza offriranno al bambino conoscenze motorie, corporee e tutte quelle informazioni utili per la corretta gestione del proprio corpo e della propria salute, componente importante per la corporeità.

IMMAGINI, SUONI , COLORI – Questo campo di esperienza considera tutte le attività inerenti all’espressione manipolativo-visiva, sonoro-musicale, drammatico-teatrale. Esso comprende il conseguimento di tutte quelle competenze ed abilità utili al bambino per comprendere, tradurre, rielaborare e produrre codici che fanno parte della nostra civiltà. L’incrociarsi di tutti i linguaggi educa al senso del bello, alla conoscenza di se stesso, degli altri e della realtà.

I DISCORSI E LE PAROLE – La scuola dell’infanzia ha il compito di promuovere nei bambini la padronanza della lingua italiana sia per consolidare l’identità personale e sia come strumento con il quale giocare ed esprimersi. Questo è il campo nel quale il bambino impara a comunicare verbalmente, a descrivere le proprie esperienze, a conversare e dialogare, a giocare con la lingua. Incoraggia il progressivo avvicinarsi dei bambini alla lingua scritta.

CONOSCENZA DEL MONDO

(Oggetti, fenomeni, viventi, …) – E’ il campo di esperienza relativo alla capacità di progettare e inventare, di interpretare consapevolmente sulla realtà naturale, artificiale e temporale. Si tratta delle prime anticipazioni del pensiero scientifico e matematico. Toccando, smontando, costruendo e ricostruendo, affinando i propri gesti, i bambini individuano qualità e proprietà degli oggetti e dei materiali, ne immaginano la struttura e sanno assemblarli in varie costruzioni. Il proprio corpo è sempre oggetto di interessi, soprattutto per quanto riguarda i processi nascosti, e la curiosità dei bambini permette di avviare le prime interpretazioni sulla sua struttura e sul suo funzionamento. Dall’ osservazione degli organismi viventi animali e vegetali, i bambini possono capire i cambiamenti e le varietà dei modi di vivere. Si può così portare l’attenzione dei bambini sui cambiamenti che avvengono nel loro corpo, in quello degli animali e delle piante.
Numeri e spazio – La familiarità con i numeri può nascere a partire da quelli che si usano nella vita di ogni giorno; i bambini acquisiscono le prime competenze su contare oggetti o eventi, accompagnandole con i gesti dell’indicare, del togliere e dall’aggiungere. Muovendosi nello spazio , i bambini scelgono ed eseguono percorsi più idonei per raggiungere una meta prefissata scoprendo concetti geometrici come quelli di direzione o di angolo. Sanno descrivere le forme di oggetti di oggetti tridimensionali, riconoscendo le forme geometriche e individuandone le proprietà.

STILE DI INSEGNAMENTO

Nelle scuole dell’infanzia dell’Istituto le esperienze che i bambini svolgono nei diversi campi di esperienza sono finalizzate non solo a sviluppare specifici traguardi di apprendimento (come è esplicitamente suggerito dalle Indicazioni) ma svolgono una funzione di promozione delle COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA. Pertanto le docenti adottano uno STILE DI INSEGNAMENTO che permette all’alunno non solo di acquisire e interiorizzare conoscenze, ma comprenderle nei loro significati e nelle loro relazioni. È un modo di FARE SCUOLA dove si consente all’alunno di imparare in modo significativo, autonomo e responsabile e di affrontare i problemi in un contesto di condivisione e collaborazione Nella nostra proposta curricolare si mettono in evidenza i collegamenti tra le competenze chiave e i campi di esperienza allo scopo di chiarire il contributo che ciascuna area può fornire in funzione a una proposta formativa organica e unitaria.

Nel progettare il percorso didattico e formativo le docenti fanno riferimento ai seguenti elementi:
Strategie didattiche – Lavori individuali e di gruppo, guidati e non; interventi individualizzati; attività progettuali; attività di recupero, consolidamento e sviluppo; iniziative di sostegno; uscite didattiche nel territorio; interventi di esperti su specifici argomenti; attività laboratoriali

Strumenti didattici – giochi, didattici e non; sussidi audiovisivi; materiale didattico strutturato, tecnico, artistico, musicale, sportivo, informatico; strumenti e attrezzature presenti nei vari laboratori; biblioteca di plesso e comunale

Metodologie – L’attuazione pratica di un metodo educativo deve essere resa flessibile dall’insegnante in relazione alle concrete situazioni formative e alle particolari caratteristiche dei bambini.
La scelta, dunque, del metodo e degli strumenti dipende:
– dal contesto
– dagli obiettivi prestabiliti;
– dai contenuti che si intendono proporre;
– dalla realtà della sezione;
– dai ritmi d’apprendimento dei singoli allievi.

Il metodo laboratoriale – Si tratta di una scelta metodologica che coinvolge attivamente insegnanti e bambini in percorsi di ricerca; si basa dunque sullo scambio intersoggettivo secondo una modalità di lavoro che coniuga le competenze. Dal punto di vista formativo, il laboratorio si caratterizza per l’oggetto della sua azione, vale a dire per l’attività che vi si svolge, che investe l’alunno. Con il lavoro in laboratorio l’alunno domina il senso del suo apprendimento, perché produce, perché opera concretamente, perché “facendo” comprende la destinazione e il motivo di questa.
Il laboratorio si pone come ambiente in cui si realizza un rovesciamento della prospettiva didattica: l’obiettivo non è quanto deve conoscere il docente in ordine alle discipline teoriche, ma in che modo le discipline possono costruire la competenza nell’allievo, in che modo esse possono cercare di riempire lo spazio tra il mondo dei problemi vissuti e quello della riflessione.
Si pone come

1. luogo di costruzione della conoscenza, attraverso la ristrutturazione di nuovi e più ricchi modi di connessione ed organizzazione delle conoscenze. Costituisce luogo dove si realizza la metacognizione: perché il laboratorio didattico mira ad un processo di apprendimento che non incida solamente sulle abilità di base o acquisite, ma anche sulle modalità della loro comprensione ed utilizzazione.
2. luogo di approccio cooperativo: il laboratorio è l’ambiente in cui si concretizza un nuovo modello di insegnamento/apprendimento fondato sulle interazioni fra gli attori del processo didattico.

Il metodo sperimentale – L’apprendimento attraverso la ricerca attiva da parte del bambino è particolarmente indicato per il campo di esperienza: La conoscenza del mondo.

L’apprendimento cooperativo – È una metodologia di insegnamento attraverso la quale gli alunni apprendono in piccoli gruppi, aiutandosi reciprocamente e sentendosi corresponsabili del reciproco percorso.

Gioco di ruolo (Roleplaying) – Il gioco di ruolo in cui i bambini devono immedesimarsi in ruoli diversi e ipotizzare soluzioni. E’ finalizzato a potenziare la creatività individuale.

Approcci metacognitivi – Permette di approfondire i pensieri, e di conoscere e dirigere i processi di apprendimento rendendo gli alunni consapevoli del modo in cui affrontano i propri compiti cognitivi.

Problem solving (soluzione di problemi reali) – È una metodologia che consente di analizzare, affrontare e cercare di risolvere positivamente situazioni problematiche. Obiettivi: trovare la soluzione e rendere disponibile una descrizione dettagliata del problema e del metodo per risolverlo.

Brain-storming – Letteralmente “tempesta di cervelli“; è una metodologia che consente di far emergere molte idee anche insolite nel gruppo, che vengono poi analizzate. E’ una metodologia finalizzata a migliorare la creatività, il lavoro in team e al rafforzamento delle potenzialità del gruppo.

Lavori individuali – È una metodologia finalizzata a rinforzare e stabilizzare le abilità trasmesse acquisite con lo scopo di addestrare ad applicarle nella realtà concreta risolvendo problemi e trovando soluzioni efficaci. I lavori individuali richiedono al bambino una concentrazione che lo porta a riflettere sulle possibili soluzioni di un determinato problema. Sono un momento di importante lettura individuale del contesto, del compito e della sua consegna.

I PIANI DI LAVORO

I piani di lavoro prevedono la programmazione in team del personale docente e la creazione di un ambiente educativo e di apprendimento:

  • flessibile dove il bambino è protagonista della sua evoluzione;
  • come luogo di sperimentazione, scoperta e di autoapprendimento;
  • come luogo dove la competenza si esplicita nelle conoscenze, nelle abilità, nell’affettività e nella motivazione;
  • uno spazio di esperienze nel quali si concretizzano percorsi progettati, si sviluppano attività, si costruiscono percorsi di apprendimento;
  • dove si vive l’esperienza in un clima di sintonia comunicativa

LA VALUTAZIONE

Durante il nostro percorso educativo e didattico, l’osservazione intenzionale e sistematica dei bambini e la documentazione della loro attività ci consentirà di verificare e di valutare la loro maturazione, le competenze acquisite, le loro particolari esigenze e, di conseguenza, di autovalutare il lavoro delle docenti cioè punti di forza e di debolezza della nostra programmazione. Questo  permetterà, se opportuno, una riprogettazione, una modifica della traccia iniziale.
VERIFICA – Nella verifica si cercherà la conferma oggettiva che i bambini abbiano raggiunto gli obiettivi prefissati. Gli strumenti di cui ci serviremo sono: le risposte dei bambini, gli elaborati grafici, le schede operative e l’osservazione diretta.
VALUTAZIONE – Nella valutazione si prenderanno in esame i risultati delle verifiche e l’analisi del nostro percorso annuale. Esaminando i risultati delle verifiche, esprimeremo dei giudizi valutativi che possono cambiare in rapporto al criterio di riferimento.
La valutazione del percorso, invece, avrà sostanzialmente una funzione regolativa dell’intero processo. Pertanto dovrà essere
iniziale, analizzando la situazione di partenza, abbiamo effettuato una prima valutazione circa le potenzialità sulle quali fare leva;
in itinere, analizzando sistematicamente gli obiettivi raggiunti per calibrare e organizzare le attività successive.
finale, analizzando l’intero processo per valutare l’efficacia dell’intervento e dell’azione didattica.

A cosa serve

Le scuole dell’infanzia dell'Istituto si rivolgono a tutte le bambine e i bambini dai tre ai sei anni di età ed è la
risposta al loro diritto all’educazione e alla cura, in coerenza con i principi di pluralismo culturale ed istituzionale
presenti nella Costituzione della Repubblica, nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e nei
documenti dell’Unione Europea.
Essa si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e li avvia alla cittadinanza.
Consolidare l’identità significa vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io, stare bene, essere rassicurati
nella molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato, imparare a conoscersi e ad
essere riconosciuti come persona unica e irripetibile. Vuol dire sperimentare diversi ruoli e forme di identità: quelle di
figlio, alunno, compagno, maschio o femmina, abitante di un territorio, membro di un gruppo, appartenente a una
comunità sempre più ampia e plurale, caratterizzata da valori comuni, abitudini, linguaggi, riti, ruoli.
Sviluppare l’autonomia significa avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; provare soddisfazione nel fare da sé e saper
chiedere aiuto o poter esprimere insoddisfazione e frustrazione elaborando progressivamente risposte e strategie;
esprimere sentimenti ed emozioni; partecipare alle decisioni esprimendo opinioni, imparando ad operare scelte e ad
assumere comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli.
Acquisire competenze significa giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere
sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto tra proprietà, quantità, caratteristiche, fatti;
significa ascoltare, e comprendere, narrazioni e discorsi, raccontare e rievocare azioni ed esperienze e tradurle in
tracce personali e condivise; essere in grado di descrivere, rappresentare e immaginare, “ripetere”, con simulazioni e
giochi di ruolo, situazioni ed eventi con linguaggi diversi.
Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa scoprire l’altro da sé ed attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole condivise; implica il primo esercizio del dialogo che è fondato sulla reciprocità dell’ascolto, l’attenzione al punto di vista dell’altro e alle diversità di genere, il primo riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti; significa porre le fondamenta di un comportamento eticamente orientato, rispettoso degli altri, dell’ambiente e della natura.
Tali finalità sono perseguite attraverso l’organizzazione di un ambiente di vita, di relazioni e di apprendimento di
qualità, garantito dalla professionalità degli operatori e dal dialogo sociale ed educativo con le famiglie e con la
comunità.

Come si accede

Alle scuole dell’infanzia dell'IC possono accedere le bambine e i bambini che compiono tre anni di età entro il 31 dicembre dell’anno di riferimento. Su richiesta delle famiglie possono essere iscritti anche le bambine e i bambini che compiono tre anni di età entro il 30 aprile dell'anno successivo (anticipatari). Tale possibilità è subordinata alle seguenti condizioni:
a) disponibilità dei posti;
b) accertamento dell'avvenuto esaurimento di eventuali liste di attesa;
c) disponibilità di locali e dotazioni idonei sotto il profilo dell'agibilità e funzionalità, tali da rispondere alle diverse esigenze dei bambini di età inferiore a tre anni;
d) valutazione pedagogica e didattica, da parte del collegio dei docenti, dei tempi e delle modalità dell'accoglienza.

Procedure collegate all'esito

La compilazione della domanda di iscrizione in
1. modalità online utilizzando il link pubblicato sul sito dell’Istituto www.icsanmartinodilupari.edu.it alla voce Iscrizioni 2024/2025 – Iscrizioni on line infanzia, allegando la seguente documentazione in formato PDF (NO FOTO):
- i Criteri per l’accoglimento delle domande.
- la scelta per l’Insegnamento della religione cattolica o delle attività alternative;
- la richiesta per altri servizi gestiti dall’amministrazione comunale.

2. formato cartaceo scaricando il modulo pubblicato sul sito web dell’Istituto. Una volta completato in ogni sua parte il modulo dovrà essere consegnato alla Segreteria – Ufficio alunni dell’Istituto in Via Firenze n. 1.

3. formato cartaceo ritirando il modulo presso il front office della sede centrale dell’Istituto in Via Firenze n. 1. Una volta completato in ogni sua parte il modulo dovrà essere consegnato alla Segreteria – Ufficio didattica dell’Istituto in Via Firenze n. 1.

Servizio online

Registro elettronico ad uso delle docenti

 

Struttura responsabile dell'indirizzo di studio

Programma di studio

Il programma di studio fa riferimento al Curricolo di Istituto elaborato tenendo conto delle Indicazioni del 2012.

Orario delle classi

Le scuole dell'Infanzia dell'Istituto sono aperte dal lunedì al venerdì dalle ore 7.55 alle ore 16.00.

Libri di testo

Non sono presenti libri di testo.